Trattamento dei trigger points

Un trigger point lo possiamo definire come un focus di iperirritabilità circoscritto e ben definito, la maggior parte delle volte topograficamente ben identificabile (più o meno nella stessa area).

 

I Trigger Points (TPs) possono essere palpati come dei noduli duri nel muscolo o nella fascia. Le zone anormali di muscolatura scheletrica si possono apprezzare alla palpazione come cordoni o punti dolorabili, che si associano a segni di eccessiva attività simpatica (es: ipotermia, leggero edema) a dolore evocato o ad affaticamento generale. Generalmente la zona è dolente o sensibile. Tali punti sono stati identificati da Travell e Simons e da altri come “punti dolorabili” o trigger. I TPs indeboliscono il muscolo in cui si manifestano, causano dolore e talvolta alterazioni anatomiche. Il muscolo che si accorcia darà alterazioni nelle articolazioni adiacenti e ciò può determinare traumi secondari.

 

La loro pressione digitale determina dolore intenso con fenomeni di iperpatia quali la smorfia facciale e la retrazione della parte stimolata.

 

Il dolore evocato è un dolore riferito, vale a dire viene percepito in ben definite aree, dette aree bersaglio (TARGET AREAS), non in continuità topografica con il punto stimolato.

 

Il dolore comunque non segue le mappe dermatomeriche ma è caratteristico per ciascun punto trigger. Anzi, è proprio la loro costante localizzazione e delle relative aree bersaglio che ha consentito di disegnare delle mappe.

L’eziopatogenesi dei TPs non è stata totalmente compresa ma si sa che le cause predisponenti sono molteplici: artrite, traumi, stress, interventi chirurgici etc. TPs sono stati osservati in seguito a patologie discali o come sequele di alterazioni della postura o traumatismi minimi ma ripetuti.

 

I TPs vengono trattati lavorando sul punto con tecniche invasive o non invasive. Le tecniche non invasive comprendono lo stretching, il massaggio dei tessuti profondi, l’elettrostimolazione transcutanea e laserterapia.

localizzazione dei trigger points

I metodi invasivi sono l’agopuntura o l’iniezioni di farmaci o prodotti omeopatici.

 

Quando si infiltra un TPs spesso il muscolo si decontrae. Approssimativamente occorrono da uno sino a tre trattamenti per risolvere un Tps.

 

Le principali sindromi dolorose caratterizzate dalla presenza di TPs: periartrite scapolo-omerale, alcune forme di cervicobrachialgie e le lombosciatalgie, alcune rachialgie, la cefalea muscolo-tensiva, le cicatrici dolorose.